Da quando le
ferrovie hanno iniziato ad utilizzare la trazione elettrica, si sono susseguite
numerose innovazioni.
Agli albori vennero utilizzate le aste di captazione, che necessitavano di sistemi che possedevano funzioni di guida. Erano molto instabili e necessitavano di ampi spazi in cui muoversi, evitatando quindi traiettorie stabilite dal binario.
Già nel 1905 nacquero dei locomotori elettrici trifase, gli E.360 che dimostrarono la superiorità della trazione elettrica su quella a vapore.
Agli albori vennero utilizzate le aste di captazione, che necessitavano di sistemi che possedevano funzioni di guida. Erano molto instabili e necessitavano di ampi spazi in cui muoversi, evitatando quindi traiettorie stabilite dal binario.
Già nel 1905 nacquero dei locomotori elettrici trifase, gli E.360 che dimostrarono la superiorità della trazione elettrica su quella a vapore.
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Esempio di E.360 |
Erano dotati di due rulli isolati che ruotavano attorno ad un asse trasversale sulla linea aerea, sostenuti da due stanghe imperniate sul tetto della locomotiva. Lavoravano a “compasso”, quindi utilizzavano solo il “pantografo” posteriore rispetto alla direzione di marcia, incontrando però difficoltà durante gli scambi aerei.
Vennero poi sostituite
da macchine costruite dalla Brown Boveri company , che mantenevano una struttura simile ma
erano più complesse e sfruttavano entrambe le strutture contemporaneamente.
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Macchina della BBC |
Con il tempo nacquero dei modelli di doppio pantografo parallelo per permettere l’utilizzo di treni diretti senza cambio di trazione e senza interruzioni tra zone a corrente continua e zone a corrente alternata trifase.
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Doppio pantografo parallelo |
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